DRAFTSMEN’S FEST #1 – Foto

Istituto Svizzero - Sede di Milano

28/03/2013

DRAFTSMEN’S FEST #1 – Giorgio di Salvo feat. Primitive Art – 28/03/2013, ISR_Milano



GIORGIO DI SALVO feat. PRIMITIVE ART
Per la collaborazione con Jim C. Nedd e Matteo Pit – giovanissimi protagonisti della scena musicale d’avanguardia milanese – Giorgio di Salvo, illustratore, musicista grafico e fashion designer, ha lavorato a un display (legato a una ricerca nata durante un viaggio in Nepal) sulle forme arcaiche e primitive dell’immaginario tribale: dai tattoo alle architetture precolombiane – Temples è un progetto grafico del 2012 in cui Di Salvo raccoglie alcune rielaborazioni grafiche di simboli primordiali di matrice tribale.
In questo primo dei quattro appuntamenti dal vivo di Draftsmen’s Fest, il duo romagnolo-colombiano Primitive Art entra in relazione con il display e con l’immaginario segnato da Giorgio di Salvo, attraverso contaminazioni sonore che derivano da campionature di musica popolare folk dall’Africa, dal Nepal, dalla Colombia e dall’Italia.

Giorgio Di Salvo (Milano, 1981) si occupa di hip-hop, writing e grafica dagli anni Novanta. Nel 2005 firma la sua prima collezione per VNGRD, marchio di cui Giorgio è direttore creativo e socio fondatore. Da qui nascono anche le collaborazioni con i marchi americani Snafu, Rockers Nyc, Actual Pain, Stussy e Fuct, gli italiani Slam Jam, Super e False di Singapore. Ha collaborato come grafico e illustratore per Vice Magazine, Fantom e Hunter. È art director della rivista STUDIO insieme a Tommaso Garner.

Jim C. Nedd (Brescia, 1991) è originario della Colombia e del Guyana. Insieme a Matteo Pit (Ravenna, 1991), dal 2011 fa parte di Primitive Art. I “primitivismi” in questione non alludono alle avanguardie storiche ma a un approccio istintivo, tribale e paradossalmente imparentato alle culture digitali. Primitive Art si definisce “un’identità Afrofuturista in divenire” ipnotica e di ispirazione techno, che si lega a un immaginario preciso e che colloca il duo in un territorio di confine tra le modalità tipiche del clubbing e le arti visive.


DRAFTSMEN’S FEST
a cura di Francesco de Figueiredo e Massimiliano Bomba

Draftsmen’s Fest è un display in progress che mette in relazione il disegno – inteso come espressione diretta e gestuale – e la produzione del suono. Durante ognuno dei 4 appuntamenti milanesi della rassegna sono stati presentati progetti sviluppati da artisti e musicisti – svizzeri e internazionali – appositamente per l’Istituto Svizzero a Milano.
Draftsmen’s Fest prende in esame il rapporto sincretico tra l’immagine disegnata e il suono, con un particolare riferimento alla relazione intima e confidenziale che si stabilisce nel momento in cui lo spettatore è coinvolto in maniera frontale: in senso letterale e come metafora dell’impatto immediato che il binomio suono/immagine è capace di attivare. Gli artisti e i musicisti invitati alla rassegna si riappropriano di una pratica che mette in stretta relazione suono e segno, in un rapporto ricco di rimandi e di riferimenti reciproci. Tale pratica deriva da una fonte di ispirazione condivisa, ovvero la cosiddetta Scuola di Providence e gli avvenimenti che si susseguirono tra la fine degli anni Novanta e i primi anni Duemila in quello che diventerà il luogo simbolo di un movimento transnazionale, dalla East alla West Coast, al Canada e all’Europa, attraverso il Giappone: Fort Thunder, un capannone industriale inutilizzato nel distretto della cittadina americana di Providence (Rhode Island, USA) allora occupato da artisti e musicisti avant-garde, tra cui Brian Ralph, Jim Drain, Brian Gibson e Brian Chippendhale dei Lighting Bolt e Hisham Akira Bharoocha dei Black Dice.

Artisti a cavallo tra le scene, luoghi, persone e progetti che nel tempo si sono consolidati nel panorama culturale internazionale: partendo da questo scenario, Draftsmen’s Fest vuole dare luce a un preciso emisfero espressivo, occupando con il suono e il segno gli spazi milanesi dell’Istituto Svizzero.


I curatori
Francesco De Figueiredo è Art Director di Nero, una rivista di cultura contemporanea e una casa editrice specializzata in libri d’artista di cui è co-fondatore. Con Valerio Mattioli fa parte del progetto musicale Heroin in Tahiti, nato a Roma nel 2010.
Massimiliano Bomba è un artista che lavora con il video e con l’installazione. Nel 2006 ha fondato RAWRAW edizioni, un progetto editoriale d’arte contemporanea. Dal 2009, insieme a Francesco de Figueiredo e Valerio Mattioli, si occupa della veste grafica e della produzione di Rainforest, un progetto musicale e una serie di edizioni d’artista, nato a Roma nel 2008. Vive e lavora a Milano e a Roma.


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